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Educazione alla Cittadinanza

 

 

La Scuola dell’Infanzia, oltre ad essere luogo dell’apprendimento, è luogo di educazione, di vita, ovvero di relazioni. E’, propriamente, luogo-ambiente in cui l’apprendimento si attua attraverso e tramite un contesto di buone relazioni, di sana socialità.

All’ingresso della Scuola dell’Infanzia, il bambino sviluppa l’autonomia dell’IO; poi, pian piano scopre il TU, l’ALTRO, il differenziato dal SE’, così può accedere al mondo dell’alterità.

Nel far parte di contesti sociali più estesi rispetto a quelli familiari, come sono appunto quelli scolastici, le interazioni divengono più articolate e complesse. L’ambiente scolastico rappresenta una realtà sociale vasta che esige interazioni complesse, per giungere alla costruzione del noi, del nostro, che ingloba in forma dinamica adulti e compagni.

E’ in questo percorso che l’educazione alla cittadinanza aiuta i bambini a diventare “Piccoli Cittadini”.

L’obiettivo generale è sviluppare opportunità educative che trasformino il potenziale dei bambini in strumenti utili per la vita permettendo ai bambini di oggi di divenire gli uomini di domani, destinati alle trasformazioni sociali.

Le regole del vivere, i diritti e i doveri, le” buone maniere” si apprendono principalmente nel contesto di crescita.

 

Il percorso è iniziato con una storia particolare: “Una lite nell’arca di Noè”. In breve: durante il viaggio nell’arca gli animali iniziano a litigare tra di loro per svariati motivi: sono troppi e stretti, chi vuole dormire chi canta, chi si ritiene più bravo e così via… tutto diventa complicato fino a che un animale invita tutti alla riflessione e a stabilire le regole di convivenza che implicano il rispetto reciproco. Torna così l’armonia sull’arca.

Anche noi a scuola, in famiglia, nel paese abbiamo bisogno di regole per vivere bene insieme.  Oltre alle regole abbiamo scoperto anche i diritti che ha ogni bambino. Giocando siamo diventati piccoli cittadini.

 

 

“ … Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vista dell’altro e alle diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura. Tali finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità.

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